La Chiesa di Santa Maria della Luce
La Missione latinoamericana si trova dal 2003 presso la Chiesa di Santa Maria della luce, affidata ai padri scalabriniani. E' sede di 22 comunità latinoamericane e all'interno dell'edificio è possibile ammirare statue e immagini tipici della religiosità latinoamericana come la Virgen de Guadalupe, el Señor de los milagros e altri per ogni comunità presente nella Missione. Conseguentemente, durante tutto l'arco dell'anno si svolgono i festeggiamenti dei santi patroni.
Dal punto di vista storico la costruzione originaria della chiesa risale al III secolo d.C. quando il Papa Giulio II fondò la chiesa di San Salvatore in corte. Nel 1730 una serie di miracoli attribuiti all'immagine della Vergine col bambino mutarono la denominazione in Santa Maria della luce: in particolare si narra che il dipinto restituì la vista ad un cieco, e più persone la videro brillare di luce propria. In Seguito a questi avvenimenti il dipinto, fino a quel momento situato sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze, venne trasferito nella chiesa.
Poco dopo l'architetto Valvassori dirige il restauro dell'edificio; a questo fece seguito, nel 1832 il restauro della copertura da parte dell'architetto Valadier.
Degno di nota è l'affresco sul catino absidale, il padre benedicente ad opera di Gabriele Valvassori.
Dal punto di vista storico la costruzione originaria della chiesa risale al III secolo d.C. quando il Papa Giulio II fondò la chiesa di San Salvatore in corte. Nel 1730 una serie di miracoli attribuiti all'immagine della Vergine col bambino mutarono la denominazione in Santa Maria della luce: in particolare si narra che il dipinto restituì la vista ad un cieco, e più persone la videro brillare di luce propria. In Seguito a questi avvenimenti il dipinto, fino a quel momento situato sulla parete esterna di una casa nelle vicinanze, venne trasferito nella chiesa.
Poco dopo l'architetto Valvassori dirige il restauro dell'edificio; a questo fece seguito, nel 1832 il restauro della copertura da parte dell'architetto Valadier.
Degno di nota è l'affresco sul catino absidale, il padre benedicente ad opera di Gabriele Valvassori.